Se le previsioni di ottobre alimentavano un certo ottimismo, l’andamento climatico di novembre, caratterizzato da copiose piogge, non ha certo aiutato a sostenere le speranze degli agricoltori, che di fatto già ora alla metà di novembre hanno terminato la raccolta delle olive.
Molti dei produttori che puntavano all’alta qualità dell’olio dal punto di vista organolettico, hanno iniziato la raccolta già da metà ottobre, ma sono stati poi costretti a non portarla al termine a causa del clima sfavorevole e alla presenza della mosca olearia.
Il 2019 sarà quindi un’annata in cui il prodotto sarà tendenzialmente scarso e in cui sarà possibile trovare una buona qualità organolettica solo nei prodotti ottenuti dalla frangitura delle olive raccolte molto presto.